Questo mese DiWineTaste festeggia un nuovo importante traguardo: la
pubblicazione del numero 150 - centocinquanta - del nostro mensile. Un viaggio
iniziato nel 2002 - esattamente alle ore 22:10 del 9 settembre 2002 - quando fu
caricato via FTP (File Transfer Protocol) la prima versione del sito e
il primo numero in formato Adobe PDF (Portable Document Format). A quei
tempi, infatti, DiWineTaste era disponibile solo in formato PDF e la Guida dei
Vini sarebbe arrivata qualche mese più tardi. Fu un inizio timido, quasi in
punta di piedi, avvisando della mia nuova avventura solamente amici e
conoscenti, oltre i produttori di vino dei quali avevo l'indirizzo mail. Con
mia sorpresa, arrivarono mail di apprezzamento da parte dei produttori, i quali
ci trasmettevano i loro auguri oltre alla disponibilità di inviare i vini per
la recensione. Si verificò un progressivo passaparola, aiutato anche da
internet e dai motori di ricerca, e - alla fine di ottobre 2002 - quel primo
numero risultò letto da poco più di duemila persone.
Centocinquanta numeri di DiWineTaste pubblicati in quattordici anni - il
prossimo ottobre inizierà il quindicesimo anno di attività - raccontando vini e
degustazione sensoriale. Era infatti il mio intento principale quello di fare
di DiWineTaste una pubblicazione dedicata essenzialmente alla degustazione
sensoriale, vino in particolare. Ho sempre creduto che l'unico modo per
comprendere il vino sia quello di ascoltarlo direttamente dal calice,
non certo leggerlo nelle parole degli altri. Per fare questo è necessario non
solo il vino - qualunque vino, poiché tutti hanno pari dignità - ma anche, e
soprattutto, la cognizione analitica per comprenderlo. La degustazione
sensoriale, nonostante si possa considerare una tecnica fredda che lascia poco
spazio alle emozioni, è certamente lo strumento più efficace per comprendere il
vino. Poi, ovviamente, il vino è anche molto altro, una bevanda complessa che,
non da ultimo, è capace di suscitare emozioni e donare piacere. Un aspetto,
questo, certamente non secondario alla rigida tecnica della degustazione
sensoriale, benché riguardi un contesto diverso.
Sin dal primo numero, DiWineTaste ha sempre messo la degustazione sensoriale al
centro della propria attività divulgativa ed editoriale, supportando questo
aspetto anche con altre iniziative condivise con i nostri lettori. Come gli
eventi - una parte che da sempre accompagna la nostra attività - nei quali i
nostri lettori incontrano i produttori, attraverso le loro storie e i loro
vini. Ritengo, infatti, che il modo migliore per conoscere un vino è sempre
quello di versarlo nel calice, assaggiarlo e valutarlo secondo i propri sensi,
qualcosa che va fatto personalmente. Questo si esegue, soprattutto, in modo
analitico e critico, affidandosi ai propri sensi, così da comprendere meglio la
natura delle uve, territori e produttori. Non va certamente dimenticato il lato
emotivo del vino, una caratteristica imprescindibile, ma questa è
essenzialmente attinente alla sfera personale e soggettiva, piuttosto che al
reale atto di comprensione oggettiva.
Centocinquanta numeri di DiWineTaste nei quali si sono affrontati i diversi
temi della degustazione sensoriale, sempre con lo scopo di fornire ai nostri
lettori gli strumenti essenziali per la valutazione del vino. La degustazione
sensoriale, nella sua natura tecnica e, per certi aspetti artistica poiché
coinvolge anche i sensi, ha bisogno di continua pratica e dedizione. Per questo
motivo la sola preparazione tecnica e teorica non è sufficiente all'espressione
di questa disciplina e va sempre e comunque supportata dalla pratica. In altre
parole, la chiave del successo per ogni degustatore è certamente la conoscenza
teorica delle tecniche ma, soprattutto, degustare continuamente vini, di ogni
stile e qualità. I primi numeri di DiWineTaste si sono prevalentemente
concentrati sugli aspetti tecnici e teorici della degustazione, oggi, invece,
si favoriscono suggerimenti di tipo pratico, proponendo ai lettori esempi di
studio comparativo, anche per contrasto.
In questi anni ci siamo dedicati anche all'organizzazione di corsi di
degustazione sensoriale di vini e distillati, oltre a materie inerenti
all'enogastronomia. Si tratta - di fatto - della naturale evoluzione di quello
che scriviamo nelle pagine di DiWineTaste, poiché la sola teoria non può essere
mai sufficiente per comprendere una materia. Lo stesso posso dire per la nostra
applicazione DiWineTaste Mobile per Android, iPhone e iPad, un ulteriore modo
per consultare la nostra pubblicazione e in linea con i tempi. Anche il podcast
è visto nella medesima ottica, un mezzo teso ad aumentare le possibilità di
fruizione della nostra attività e secondo mezzi diversi. In fin dei conti,
considerando anche la mia lunga carriera in ambito della progettazione software
e nell'informatica, credo sia del tutto normale pensare all'implementazione di
questi nuovi mezzi e forme. Non da meno, è stata proprio la mia mentalità di
progettista software - nei diversi ambiti di questa disciplina nei quali ho
lavorato - a farmi credere da subito che DiWineTaste dovesse essere disponibile
unicamente in Internet. Sono sempre stato convinto di questa scelta, pensata
per la prima volta nel 2000 e poi realizzata nel 2002 con l'uscita del primo
numero di DiWineTaste.
Centocinquanta numeri e quattordici anni di DiWineTaste. Un tempo e una
quantità forse importanti, frutto di un lavoro svolto con dedizione in una
materia per la quale nutro passione e interesse: la degustazione sensoriale.
Forse, più realisticamente, un tempo e una quantità ancora modeste, se guardo
in avanti pensando al futuro. Perché se penso a cos'era DiWineTaste nel
settembre 2002 e come invece è diventato oggi, ammetto di fare fatica a
riconoscerlo. Rispetto all'idea iniziale, nulla è rimasto come prima, se non
l'edizione in formato PDF, seppure adattata nel tempo. Insostituibile dal
primo numero, anche l'uso di
LATEX2ε
per la composizione della rivista, dal
quale si generano poi gli articoli in formato HTML consultabili nel sito e
nelle App. Molto è cambiato ed è segno del tempo che passa, segno delle cose
che - inevitabilmente - sono destinate a cambiare, com'è giusto che sia. Altra
cosa che è cambiata - e lo dico con soddisfazione - sono i lettori di
DiWineTaste. Se quel primo numero contò poco più di 2.000 lettori, oggi la
media è di 155.000 al mese. Sarà poco per molti, oppure tanto per altri,
tuttavia sono ben consapevole che se siamo arrivati oggi fino a qui è
soprattutto merito loro. Grazie a te, caro lettore, gentile lettrice, i
centocinquanta numeri di DiWineTaste sono dedicati a te.
Antonello Biancalana
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