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Contrasti di Gutturnio Classico Superiore e Sicilia MerlotUno dei grandi classici dell'enologia piacentina a confronto con un monovarietale della Sicilia, prodotto con la più celebre e celebrata uva rossa internazionale |
Emilia-Romagna e Sicilia. Due regioni diversissime sotto ogni aspetto, soprattutto dal punto di vista climatico e vitivinicolturale. Anche le rispettive tradizioni e storie enologiche sono distanti e diverse, i vigneti si colorano di uve e varietà tipiche e identificative delle rispettive regioni, i vini si distinguono storicamente e tradizionalmente con stili diversi. In Emilia-Romagna, infatti, la storia enologica – che è comune a tutte le aree dell'immensa pianura Padana – è caratterizzata da una ricchezza di vini bruschi e vivi, quindi frizzanti, una tradizione che è ancora oggi viva nell'intera regione. In Emilia-Romagna, evidentemente, non si producono solamente vini frizzanti e oggi questi gioiosi vini – la famiglia dei magnifici Lambruschi su tutti – sono riccamente affiancati da produzione di vini secchi e fermi di altrettanta fama e qualità. La Sicilia, evidentemente, non è da meno in fatto di tradizione e storia enologica. Il clima e la cultura enologica della maggiore isola italiana ha comunque portato alla nascita di vini molto diversi da quelli dell'Emilia-Romagna: qui la storia parla ampiamente di vini da uve appassite e vini ossidativi, Marsala su tutti. In Sicilia, ovviamente, non sono mai mancati vini secchi da tavola, una caratteristica produttiva ancora oggi fondamentale e significativa per la regione. A tale proposito, si deve osservare come in Sicilia si sia verificato un notevole movimento sperimentale con lo scopo di studiare e identificare le potenzialità vitivinicole ed enologiche di innumerevoli varietà nel proprio territorio, comprese le cosiddette internazionali. In Sicilia, infatti, la coltivazione delle varietà internazionali è oggi affiancata alle numerose uve autoctone, spesso unite alle varietà locali nella produzione di vini così come utilizzate in purezza.
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Sebbene la viticoltura e la produzione di vino nel territorio di Piacenza vanti origini antichissime, la storia del vino Gutturnio – il più celebre e celebrato di queste terre – ha una storia relativamente recente. Sono numerose le testimonianze storiche che raccontano la presenza della vite nel territorio di Piacenza e risalenti ai tempi degli antichi romani, molte sono le notizie e le testimonianze circa la qualità dei vini di questo territorio e, non da ultimo, apprezzati anche in altre zone dell'impero romano. Si trattava, in ogni caso, di vini del tutto diversi rispetto a quelli prodotti oggi e che si identificano con il nome Gutturnio, sia per modalità produttiva sia per le uve che lo compongono. Il Gutturnio prende il suo nome da una brocca in uso ai tempi dell'antica Roma – il gutturnium – realizzata in argento e dal volume di circa due litri. Questa brocca era utilizzata al termine di un banchetto e passata fra i commensali, i quali bevevano a turno dallo stesso gutturnium in segno di amicizia e fraternità. Questa brocca si lega indissolubilmente con il vino di Piacenza in seguito al ritrovamento di un gutturnium in occasione degli scavi dell'antica Veleia Romana verso la fine del 1800. Sarà verso la fine degli anni 1930 che si deciderà di chiamare il vino di Piacenza con il nome della brocca da libagione romana. Anche la storia delle uve che compongono il Gutturnio è relativamente recente. Il celebre vino di Piacenza si produce con Barbera – dal 55 al 70% – e la restante parte di Croatina, quest'ultima detta localmente Bonarda, secondo la consuetudine della pianura Padana occidentale, e non ha alcun legame con la vera e omonima varietà piemontese. La coltivazione di queste due uve nel territorio di Piacenza è piuttosto recente e hanno assunto importanza primaria solamente dopo la ricostruzione dei vigneti a seguito delle devastazioni causate dalla fillossera. Nello specifico, la Barbera è stata introdotta in queste terre verso la metà del 1800, mentre la Croatina all'inizio del 1900, raggiungendo ampia diffusione a partire dagli anni 1930. In accordo al disciplinare di produzione, il Gutturnio è prodotto negli stili frizzante, superiore, classico superiore, riserva e classico riserva. Per la nostra degustazione, prenderemo in esame il Gutturnio Classico Superiore.
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La Sicilia vanta una ricchezza ampelografica notevole, composta sia di varietà autoctone sia internazionali, queste ultime introdotte nell'isola a seguito della sperimentazione che si è svolta in Sicilia con lo scopo di identificare le uve più promettenti e proficue in termini enologici. Il risultato di quest'attività è stata l'ampia diffusione di numerose varietà internazionali in tutto il territorio della Sicilia, introducendo nell'isola anche varietà, per così dire, insospettabili – come il Pinot Nero, Müller Thurgau e Sauvignon Blanc – e che qui hanno dato origine a interessanti interpretazioni enologiche. Fra queste, ovviamente, il Merlot e che oggi è fra le principali varietà internazionali a bacca rossa più diffuse in Sicilia, insieme a Cabernet Sauvignon e Syrah. L'adattamento e l'espressione di queste varietà in Sicilia è – fin troppo ovvio – fortemente condizionato dal clima tipico dell'isola, producendo interpretazioni che sono, non solo distantissime rispetto alle loro terre di origine, ma anche rispetto al resto dell'Italia. La diffusione delle varietà internazionali in Sicilia è stata tale da condizionare l'intera produzione enologica dell'isola, per certi aspetti, perfino a stravolgerla rispetto al passato, non solo unite alle tipiche varietà autoctone ma anche riconosciute in molti disciplinari di produzione DOC della Sicilia. Il successo delle varietà internazionali in Sicilia è tuttavia innegabile e i vini che qui si producono con queste uve testimoniano il buon adattamento a questa terra anche con interessante personalità. Il clima, evidentemente, svolge un ruolo determinante, in particolare le alte temperature che portano ad accentuare certe caratteristiche morbide dei vini, qualità che si rileva, soprattutto, in quelli prodotti con il Merlot e lo Chardonnay. La celebre uva rossa bordolese, fra le tante varietà internazionali presenti in Sicilia, è la varietà che prenderemo in esame in questa degustazione, mettendola a contrasto con il Gutturnio.
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Prima di versare i vini della degustazione per contrasto di questo mese, procediamo con la scelta delle bottiglie che prenderemo in esame. Per entrambi i vini, i rispettivi disciplinari di produzione – sia Gutturnio Classico Superiore sia Sicilia Merlot sono riconosciuti come Denominazione d'Origine Controllata, DOC – prevedono l'eventuale maturazione in contenitori di legno. La nostra scelta si orienterà verso vini prodotti esclusivamente impiegando contenitori inerti, in particolare la vasca d'acciaio. Per quanto concerne la composizione, sceglieremo un Gutturnio Classico Superiore prodotto con la massima quota permessa di Barbera, quindi il 70%, e la restante Croatina, ricordando che queste sono le uniche due uve legalmente ammesse alla produzione del vino piacentino. Per quanto riguarda il Sicilia Merlot, faremo attenzione che sia prodotto esclusivamente con questa uva, ricordando che – appunto – il disciplinare prevede, per i vini mono varietali, l'impiego minimo dell'85% dell'uva dichiarata in etichetta. Entrambi i vini appartengono alle annate più recenti e serviti in calici da degustazione alla temperatura di 18 °C. Versiamo il Gutturnio Classico Superiore e il Sicilia Merlot nei rispettivi calici da degustazione e iniziamo la valutazione dell'aspetto dei due vini, iniziando da quello piacentino. Incliniamo il calice sopra una superficie bianca – è sufficiente un foglio di carta – e osserviamo la base, dove lo spessore del vino è maggiore. Si osserva un colore rosso rubino brillante e intenso e, ponendo un oggetto a contrasto fra il calice e la superficie bianca, si rileva una trasparenza moderata. Osserviamo ora la sfumatura del Gutturnio Classico Superiore, quindi concentriamo lo sguardo verso l'apertura del calice, dove lo spessore del vino è più sottile. Nel vino piacentino si rileva una sfumatura rosso rubino intenso, confermando quindi il colore di base. Passiamo all'osservazione del Sicilia Merlot e, sempre inclinando il calice sopra la superficie bianca, valutiamo il colore alla base. Il colore del vino siciliano è rosso rubino intenso e, in genere, più cupo rispetto al Gutturnio Classico Superiore. La trasparenza, ponendo un oggetto a contrasto sotto il calice, è moderata e generalmente inferiore rispetto al vino piacentino. La sfumatura del Sicilia Merlot, osservata verso l'apertura del calice, conferma il colore rosso rubino. Barbera, Coratina e Merlot. Tre uve diverse sotto ogni aspetto, da quello viticolturale fino alle rispettive qualità sensoriali. Se a questo aggiungiamo, inoltre, l'influsso del territorio e, non meno importante, l'interpretazione di chi produce vino, la distanza si accentua ulteriormente. Barbera e Croatina –quest'ultima nota nella pianura Padana occidentale come Bonarda e da non confondere con la reale Bonarda piemontese – producono vini che si caratterizzano sovente con aromi riconducibili a frutti a polpa rossa, in particolare ciliegia, lampone, fragola, spesso uniti a mirtillo, mora e prugna. Fra i riconoscimenti floreali più frequenti, nel Gutturnio Classico Superiore troviamo violetta e rosa. Ben diverso il profilo olfattivo dei vini prodotti con il Merlot – la celeberrima uva a bacca rossa di Bordeaux – i quali si contraddistinguono principalmente per profumi di frutti a polpa scura, in modo particolare ribes, amarena e prugna, caratteristica che troviamo anche nel Sicilia Merlot. Fra i riconoscimenti riconducibili a fiori, in questo vino spicca principalmente la violetta e, spesso, la peonia. Riprendiamo la degustazione per contrasto di questo mese e procediamo con la valutazione dei profili olfattivi dei due vini, iniziando, come nella fase precedente, dal Gutturnio Classico Superiore. Manteniamo il calice in posizione verticale e, senza rotearlo, procediamo con la prima olfazione così da esaminare la sua apertura, cioè i profumi identificativi del vino. Dal calice emergono, intensi e puliti, aromi di ciliegia, lampone, prugna e fragola ai quali si unisce l'elegante profumo della violetta. Provvediamo a roteare il calice – operazione che favorisce l'ossigenazione del vino, quindi lo sviluppo delle altre qualità olfattive – e procediamo con la seconda olfazione. Dal calice si percepiscono adesso aromi di mora e mirtillo, spesso seguiti dal profumo della rosa. Passiamo ora alla valutazione olfattiva del Sicilia Merlot e, mantenendo il calice in posizione verticale e senza rotearlo, valutiamo la sua apertura. Il vino siciliano si contraddistingue per i profumi di ribes, amarena e prugna seguiti da violetta. Dopo avere roteato il calice, il Sicilia Merlot completa il suo profilo olfattivo con mirtillo, peonia e, talvolta, carruba. Passiamo ora alla valutazione gustativa dei due vini, prendendo per primo in esame il Gutturnio Classico Superiore. La prima valutazione che effettueremo in questo vino è relativa al suo attacco, cioè le sensazioni primarie che si percepiscono in bocca e, per certi aspetti, capaci di definire la personalità e carattere di un vino. Prendiamo un sorso del vino piacentino: in bocca percepiamo subito la moderata astringenza dei tannini oltre alla piacevole e tipica freschezza prodotta dall'acidità della Barbera. Il vino raggiunge il suo equilibrio con il giusto effetto dell'alcol e della Croatina, inoltre, in bocca percepiamo – netti e intensi – i sapori di ciliegia, lampone, prugna e fragola. Procediamo ora con la valutazione dell'attacco del Sicilia Merlot, pertanto prendiamo un sorso di questo vino. In bocca si percepisce subito il carattere morbido del Merlot – al quale si unisce anche l'effetto dell'alcol – trovando equilibrio nell'astringenza, percettibile ma decisamente più morbida rispetto al Gutturnio Classico Superiore. In bocca percepiamo inoltre i sapori di ribes, amarena e prugna. La nostra degustazione per contrasto è così giunta alla valutazione conclusiva delle sensazioni finali che i vini lasciano in bocca, in modo particolare, la cosiddetta persistenza gusto-olfattiva, fattore primario della qualità di un vino. Il primo vino del quale prendiamo in esame le sensazioni finali è, come per gli esami precedenti, il Gutturnio Classico Superiore. Il finale del vino piacentino è persistente, lasciando in bocca una piacevole sensazione tendenzialmente di freschezza – della quale, la Barbera è la principale responsabile – e piacevoli sapori di ciliegia, lampone e fragola. Il finale del Sicilia Merlot è del tutto diverso nelle sensazioni lasciate in bocca. La sua persistenza è certamente buona e si percepisce principalmente la sensazione morbida del Merlot che tende ad arrotondare anche la sensazione di astringenza, comunque percettibile. In bocca si continuano a percepire sapori intensi di ribes, amarena e prugna. Concludiamo la degustazione con l'ultima valutazione olfattiva e gustativa di Gutturnio Classico Superiore e Sicilia Merlot: i due vini risultano molto diversi e distanti in ogni singola qualità sensoriale.
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I Vini del Mese |
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Legenda dei punteggi![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() I prezzi sono da considerarsi indicativi in quanto possono subire variazioni a seconda del paese e del luogo in cui vengono acquistati i vini |
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Monferrato Rosso Di.Vino 2017 |
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Franco Mondo (Piemonte, Italia) | |
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Prezzo: € 9,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Nizza Riserva Le Rose 2015 |
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Franco Mondo (Piemonte, Italia) | |
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Prezzo: € 25,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Monovitigno 2019 |
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Fattoria Moretto (Emilia-Romagna, Italia) | |
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Prezzo: € 12,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Canova 2019 |
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Fattoria Moretto (Emilia-Romagna, Italia) | |
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Prezzo: € 12,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Serrapetrona Robbione 2013 |
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Terre di Serrapetrona (Marche, Italia) | |
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Prezzo: € 24,50 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Sommo 2012 |
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Terre di Serrapetrona (Marche, Italia) | |
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Prezzo: € 19,00 - 500ml | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Sicilia Nero d'Avola Riserva Cutaja 2016 |
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Caruso & Minini (Sicilia, Italia) | |
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Prezzo: € 18,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Delia Nivolelli Syrah Riserva 2013 |
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Caruso & Minini (Sicilia, Italia) | |
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Prezzo: € 26,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Vernaccia di Oristano Riserva 2006 |
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Silvio Carta (Sardegna, Italia) | |
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Prezzo: € 60,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Vernaccia di Oristano Riserva 2004 |
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Silvio Carta (Sardegna, Italia) | |
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Prezzo: € 60,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Trento Riserva Extra Brut 1673 2012 |
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Cesarini Sforza (Trentino, Italia) | |
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Prezzo: € 30,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Trento Riserva Brut Aquila Reale 2010 |
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Cesarini Sforza (Trentino, Italia) | |
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Prezzo: € 45,00 | Punteggio: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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