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Numero 9, Giugno 2003 Segui DiWineTaste su Segui DiWineTaste su TwitterNumero 11, Settembre 2003

Casale del Giglio

Venti anni di ricerca alla scoperta delle potenzialità di un territorio capace di produrre grandi vini di qualità

 Sono passati oramai venti anni da quando la Casale del Giglio decise di avviare un ambizioso progetto di ricerca e sperimentazione con il dichiarato obiettivo di scoprire e valorizzare le potenzialità vitivinicole dell'Agro Pontino, un territorio bonificato negli anni 1930 e pertanto tutto da scoprire e aperto a qualunque tipo di crescita e sviluppo. Avvalendosi di un qualificato gruppo di esperti ha dato vita ad una serie di ricerche e analisi sull'ecosistema di quelle terre cercando di scoprire, mediante attenta sperimentazione, le possibilità evolutive dal punto di vista enologico. Essendo la vitivinicoltura del luogo relativamente nuova, e pertanto non legata a specifiche tradizioni, i modelli adottati per la produzione del vino sono stati quelli più vicini ai modelli internazionali e tipicamente utilizzati nei paesi del Nuovo Mondo. Dopo quasi venti anni di continue ricerche e di continui successi, Casale del Giglio è riuscita a produrre grandi vini con uve internazionali e anche con uve meno consuete, come il Petit Verdot, capaci di sorprendere per la loro eccellente qualità.


L'enologo Paolo Tiefenthaler
(sinistra) e il Dott. Antonio Santarelli (destra), proprietario di Casale del
Giglio
L'enologo Paolo Tiefenthaler (sinistra) e il Dott. Antonio Santarelli (destra), proprietario di Casale del Giglio

 L'Azienda Agricola Casale del Giglio fu fondata nel 1968 dal Dott. Bernardino Santarelli e si trova in località Le Ferriere, in provincia di Latina, e inizialmente era prevalentemente impegnata nella produzione di vini Aprilia DOC, fino a quando, nel 1984, si decise di avviare un progetto di sperimentazione e ricerca, denominato appunto “Casale del Giglio”, a favore dell'agricoltura dell'Agro Pontino. Questo territorio, un tempo paludoso, è stato bonificato negli anni 1930, e rappresenta, rispetto ad altre zone del Lazio e delle altre regioni d'Italia, un territorio del tutto nuovo e da essere esplorato dal punto di vista vitivinicolo. Il progetto è stato autorizzato dalla Regione Lazio, Assessorato Agricoltura, e collaborano a questa iniziativa il Prof. Attilio Scienza, dell'Istituto di Coltivazioni Arboree dell'Università di Milano, il Prof. Francesco Spagnolli, dell'Istituto Agrario Provinciale San Michele all'Adige (Trento), il Prof. Antonio Piracci, dell'Istituto Sperimentale dell'Enologia di Asti, e il prof. Angelo Costacurta, dell'Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano (Treviso).

 Questo qualificato gruppo di esperti, ancora oggi impegnato nel progetto, ha condotto specifici esperimenti con lo scopo di favorire un incremento qualitativo della produzione, basandosi sull'analisi dell'ecosistema viticolo originale e sulle sue possibilità evolutive. Il programma di sperimentazioni non è limitato solamente allo studio viticolo, ma riguarda tutte le fasi della lavorazione del vino attraverso opportune pratiche. I modelli di coltivazione viticola dalle quali si sono ispirate queste ricerche sono quelle praticate nelle zone di Bordeaux e della California che sono territori esposti all'influenza di oceani, esattamente come l'Agro Pontino che beneficia dell'esposizione del mare Tirreno. Una delle finalità di questo progetto è anche la dimostrazione delle potenzialità qualitative del territorio dell'Agro Pontino che non sono state ancora interamente espresse e valorizzate. Secondo la filosofia di Casale del Giglio «lo sviluppo futuro della vitivinicoltura Italiana non risiede solamente nel consolidamento dell'immagine di zone di grande tradizione, ma anche nell'ottenere, attraverso opportune scelte viticole ed enologiche, produzioni di alto livello, con il giusto rapporto qualità-prezzo, in quei territori ancora poco conosciuti dal punto di vista del loro potenziale qualitativo enologico».


 

 Oltre ad avere introdotto nel territorio i classici vitigni internazionali, si è anche posta particolare attenzione alla riscoperta delle uve autoctone delle province e regioni limitrofe, come per esempio le uve Bombino, Cesanese, Greco Bianco e Falanghina. Tuttavia è emblematico che proprio in una zona come quella dell'Agro Pontino, in genere considerata irrilevante dal punto di vista qualitativo nella produzione di vino, si stiano conducendo ricerche e sperimentazioni di grande importanza per vitivinicoltura del Lazio. Le ricerche hanno condotto all'abbandono dei vitigni consueti a favore di altri ad elevato potenziale qualitativo e la successiva sostituzione della tecnica colturale tradizionale del tendone a favore di forme di allevamento che privilegiano la qualità e non la quantità, con densità superiore ai 3000 ceppi per ettaro.

 I primi risultati di queste ricerche sono stati premiati dai riconoscimenti ottenuti direttamente dalla Casale del Giglio in sede di Comunità Europea, con l'autorizzazione alla coltivazione in provincia di Latina dei nuovi vitigni raccomandati come Chardonnay, Sauvignon Blanc, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot e Syrah. Di particolare interesse sono proprio i vini prodotti con uva Petit Verdot, un'uva a bacca rossa tipica del Bordolese e utilizzata per la produzione dei celebri vini rossi di quella zona, che Casale del Giglio vinifica, addirittura, in purezza ottenendo risultati estremamente interessanti e sorprendenti. Il Petit Verdot in purezza di Casale del Giglio è, insieme agli altri suoi vini, la testimonianza del successo di queste ricerche.

 Attualmente Casale del Giglio ha provveduto a riconvertire circa 71 ettari delle proprie colture a “tendone”, una tecnica colturale con la quale si potevano produrre in media fino a 180 quintali per ettaro, mentre con la nuova coltura a “filare” non si superano in media i 90 quintali per ettaro: questo significa una riduzione del 50% della quantità in favore di una maggiore qualità. L'attuale produzione enologica di Casale del Giglio offre una ampia scelta di vini, sia bianchi, sia rossi, e anche un vino rosato.

 Fra i vini bianchi troviamo “Satrico”, prodotto con uve Chardonnay, Sauvignon Blanc e Trebbiano Giallo, in parti uguali, maturato in serbatoi d'acciaio a cui segue un affinamento in bottiglia; uno “Chardonnay” in purezza, fermentato in serbatoi d'acciaio e lasciato riposare sui suoi lieviti per 3-4 mesi; un “Sauvignon Blanc” in purezza e, infine, per quanto riguarda la produzione di vini bianchi, “Antinoo”, prodotto con due terzi di Chardonnay e un terzo di Viognier, maturato in barrique per 6-8 mesi e per 6-12 mesi in bottiglia. Casale del Giglio produce anche un vino rosato, “Albiola”, fatto con Syrah per l'85% e Sangiovese per il restante 15%, fermentato in serbatoi d'acciaio.


Una veduta della cantina di Casale del
Giglio
Una veduta della cantina di Casale del Giglio

 Anche la produzione di vini rossi è piuttosto ricca e vasta. Casale del Giglio produce un “Merlot” in purezza, vitigno introdotto nell'Agro Pontino dai coloni della bonifica delle paludi, affinato in barrique; lo “Shiraz” prodotto con uva Syrah utilizzando metodi enologici tali da privilegiare un'estrazione di aromi primari e tannini fini, affinato in barrique. Segue poi l'interessante “Petit Verdot”, prodotto con l'uva omonima e introdotta specificamente nel territorio da Casale del Giglio nel 1985, che in queste terre raggiunge costantemente la piena maturazione e livelli qualitativi tali che consentono di vinificarlo in purezza. Anche il “Cabernet Sauvignon” prodotto dall'azienda è di sicuro interesse, un vino prodotto con l'omonima uva in purezza e maturato in barrique per 18-20 mesi e successivamente affinato in bottiglia. Altro vino interessante di Casale del Giglio è “Madreselva”, prodotto con Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot in parti uguali, maturato in barrique per 16-18 mesi e affinato per 4-6 mesi in bottiglia. Conclude la gamme dei prodotti di Casale del Giglio l'eccellente “Mater Matuta”, da uve Syrah per l'85% e Petiti Verdot per il 15%, maturato in barrique per 22-24 mesi e affinato in bottiglia per 6-8 mesi.

 




Legenda dei punteggi

Sufficiente    Abbastanza Buono    Buono
Ottimo    Eccellente
Vino eccellente nella sua categoria Vino eccellente nella sua categoria
I prezzi sono da considerarsi indicativi in quanto possono subire variazioni a seconda del paese
e del luogo in cui vengono acquistati i vini




Antinoo 2000, Casale del Giglio (Italia)
Antinoo 2000
Casale del Giglio (Italia)
Uvaggio: Chardonnay (66%), Viognier (34%)
Prezzo: € 8,30 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Il vino si presenta con un bel colore giallo paglierino brillante e sfumature di giallo verdolino, molto trasparente. Al naso esprime eleganza con aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati di acacia, ananas, banana, caffè, litchi, melone, pesca, sambuco, uva spina e vaniglia. In bocca è molto equilibrato con buona corrispondenza al naso, sapori intensi e molto piacevole. Il finale è persistente con buoni ricordi di litchi, pesca, ananas, banana e mela. Un vino ben fatto. Antinoo matura in barrique per 6-8 mesi a cui seguono 6-12 mesi di affinamento in bottiglia.
Abbinamento: Pasta e risotto con pesce, Carne bianca arrosto, Formaggi freschi



Shiraz 2001, Casale del Giglio (Italia)
Shiraz 2001
Casale del Giglio (Italia)
Uvaggio: Syrah
Prezzo: € 7,20 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Il vino si presenta con un colore rosso rubino brillante e sfumature di rosso rubino, abbastanza trasparente. Al naso esprime aromi gradevoli, intensi e puliti di amarena, fragola, lampone, carruba, prugna e violetta seguito da piacevoli aromi di vaniglia e pepe. In bocca rivela buona corrispondenza con il naso, un attacco leggermente alcolico comunque ben bilanciato dai tannini, buon corpo, sapori intensi. Il finale è persistente con ricordi di lampone, fragola e prugna. Questo Syrah è affinato in barrique.
Abbinamento: Carne arrosto, Carne alla griglia, Formaggi stagionati



Petit Verdot 2001, Casale del Giglio (Italia)
Petit Verdot 2001
Casale del Giglio (Italia)
Uvaggio: Petit Verdot
Prezzo: € 8,60 Punteggio:
Il vino si presenta con un colore rosso rubino intenso e sfumature di rosso rubino, poco trasparente. Il naso denota buona personalità con aromi intensi, puliti, eleganti e decisi di amarena, confettura di fragole, fieno, mirtillo, prugna, ribes e violetta seguiti da buoni aromi di vaniglia, rosa, noce moscata e liquirizia. In bocca rivela un attacco leggermente caldo ma ben equilibrato dai tannini, sapori intensi e buon corpo. Il finale è persistente con buoni ricordi di amarena, prugna e mirtillo. Un vino ben fatto. Questo Petit Verdot viene fatto maturare in barrique.
Abbinamento: Brasati e stufati con funghi, Carne arrosto, Formaggi stagionati



Cabernet Sauvignon 2000, Casale del Giglio (Italia)
Cabernet Sauvignon 2000
Casale del Giglio (Italia)
Uvaggio: Cabernet Sauvignon
Prezzo: € 13,80 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Alla vista si presenta con un bel colore rosso rubino intenso e sfumature di rosso rubino, poco trasparente. Il naso rivela personalità con aromi gradevoli, puliti, intensi e raffinati di amarena, confettura di mirtilli, confettura di prugne, ribes e peperone seguiti da buoni e intensi aromi di cacao, cuoio, eucalipto, tabacco e vaniglia. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco decisamente tannico ma ben equilibrato dall'alcol, corpo pieno, sapori intensi. Il finale è persistente con puliti ricordi di ribes, amarena e mirtillo. Un vino molto ben fatto che darà il meglio di sé con un ulteriore periodo di affinamento in bottiglia. Questo Cabernet Sauvignon matura in barrique per 18-20 mesi a cui segue l'affinamento in bottiglia.
Abbinamento: Selvaggina, Brasati, Stufati, Carne arrosto, Formaggi stagionati



Madreselva 1999, Casale del Giglio (Italia)
Madreselva 1999
Casale del Giglio (Italia)
Uvaggio: Cabernet Sauvignon (33%), Merlot (33%), Petit Verdot (33%)
Prezzo: € 11,50 Punteggio:
Questo vino si presenta con un bel colore rosso rubino intenso e sfumature di rosso rubino, poco trasparente. Al naso rivela personalità con aromi intensi, puliti, gradevole, raffinati ed eleganti di amarena, mirtillo, prugna, ribes e violetta seguiti da buoni e intensi aromi di cacao, caffè, cuoio, eucalipto, liquirizia e vaniglia. In bocca ha ottima corrispondenza con il naso, un attacco tannico ma comunque ben equilibrato dall'alcol, grande struttura, sapori intensi. Il finale è molto persistente con lunghi e piacevoli ricordi di prugna, mirtillo e amarena. Un vino molto ben fatto. Madreselva matura per 16-18 mesi in barrique a cui segue un affinamento in bottiglia di 4-6 mesi.
Abbinamento: Selvaggina, Carne arrosto, Brasati, Stufati, Formaggi stagionati



Mater Matuta 1999, Casale del Giglio (Italia)
Mater Matuta 1999
Casale del Giglio (Italia)
Uvaggio: Syrah (85%), Petit Verdot (15%)
Prezzo: € 18,50 Punteggio:
Un grande vino. Alla vista si presenta con un colore rosso rubino intenso e sfumature di rosso rubino, poco trasparente. Il naso esprime grande personalità con aromi intensi, puliti, gradevoli ed eleganti di confettura di amarene, mirtillo, prugna, ribes, violetta, ciclamino, carruba e pepe seguiti da buoni aromi di vaniglia, cacao, liquirizia e eucalipto. In bocca è morbido, rotondo e molto equilibrato con ottima corrispondenza al naso, sapori intensi e grande struttura. Il finale è molto persistente con lunghi e puliti ricordi di amarena, prugna, ribes e mirtillo. Un vino molto ben fatto. Mater Matuta matura in barrique per 22-24 mesi a cui seguono 6-8 mesi di affinamento in bottiglia.
Abbinamento: Selvaggina, Brasati, Stufati con funghi, Carne arrosto, Formaggi stagionati



Casale del Giglio - Strada Cisterna - Nettuno Km. 13 - 04010 Le Ferriere (Latina) Tel. 06 92902530 Fax 06 92900212 - Enologo: Paolo Tiefenthaler - Anno fondazione: 1968 - Produzione: 500.000 bottiglie - E-Mail: casaledelgiglio@tin.it


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Giornale di Cantina


 Questa rubrica è riservata ai produttori di vino che intendono rendere note particolari attività produttive, annunciare nuovi prodotti o semplicemente comunicare alla clientela informazioni e promozioni sulla propria attività e i propri prodotti. Inviare le notizie da pubblicare al nostro indirizzo e-mail.

 



Cavicchioli annuncia il nuovo il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro secco

Nelle terre lambite dai fiumi Secchia e Panaro, dove germogliano i migliori vitigni di Lambrusco del basso modenese, la sapienza tecnica e la passione delle Cantine Cavicchioli hanno creato un nuovo vino: il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC Secco. Assieme al Lambrusco di Sorbara e al Lambrusco Salamino di Santa Croce, il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro fa parte di quella prestigiosa terna di viti di Lambrusco, che si attesta fra le più apprezzate e celebrate dalla cultura enologica italiana. Infatti, è dal 1928 che le Cantine Cavicchioli si dedicano all'arte di produrre Lambrusco partendo dalle viti con le quali hanno creato la linea DOC. Il nuovo Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC Secco ha nella sua bontà e qualità il suo inconfondibile contrassegno. All'occhio si presenta come un vino rosso rubino intenso, dalle iridescenze violacee, sormontato da una corona spumosa vivace ed evanescente. Il perlage è fine a catenella. Al naso risulta spiccatamente vinoso e particolarmente profumato, con aroma varietale tipico che ricorda i vini lungamente maturati sulle bucce. Nel berlo, regala alla bocca una spuma che sale al palato con piacevole freschezza, stemperandosi dopo poco in quel suo caratteristico sapore corposo, ben strutturato, armonico e venato di marasco. Il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC Secco è un vino che non ama le temperature estreme: esprime, infatti, al meglio tutto il suo carattere, se servito ad una temperatura oscillante fra i 9 e gli 11° C. Se sorseggiato dalla campana larga di un bicchiere per rosso, riesce a sprigionare al massimo il suo bouquet aromatico. Le caratteristiche del Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC Secco, di buona stoffa e strutturato, lo rendono ideale per accompagnare primi piatti conditi con carne, paste al forno, arrosti, salumi, formaggi e, più in generale, con tutti i primi tradizionali della cucina Emiliana. Sulla scia del successo della linea di Lambrusco “Tre medaglie”, le Cantine Cavicchioli hanno deciso di arricchire il loro carnet produttivo dando i natali a questo nuovo Grasparossa secco, che in questo modo completa la gamma dei suoi Lambruschi DOC di Modena: Lambrusco di Sorbara DOC, secco e amabile, Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC, amabile e Lambrusco Salamino di Santa Croce DOC, secco, semisecco e amabile. Il prezzo al pubblico del Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC Secco è di € 3,50.


Ezio Maiolini nominato presidente del Consorzio per la Tutela del Franciacorta

Passaggio di consegne al vertice del Consorzio per la tutela del Franciacorta. Alla scadenza del mandato triennale, Claudio Faccoli ha passato il testimone a Ezio Maiolini, vice-presidente uscente e sostituito a sua volta da Paolo Pizziol.
L'avvicendamento è avvenuto nell'ambito della prima riunione del Consiglio di Amministrazione del Consorzio, eletto lo scorso 27 maggio, in occasione dell'Assemblea Generale Ordinaria Elettiva del Consorzio, e confermato nella quasi totalità: unica novità l'inserimento di Alessia Antinori.
Claudio Faccoli lascia una situazione gestionale, amministrativa e di controllo in piena attività e con indirizzi precisi. Il triennio della sua presidenza ha visto la Franciacorta in continua crescita sia quantitativa che qualitativa con l'adesione di Aziende importanti e ottimi rapporti istituzionali con Regione, Provincia e Camera di Commercio di Brescia. A Maiolini il compito di proseguire per i prossimi tre anni. “Assumo la presidenza - ha dichiarato il neo Presidente - con grande responsabilità e disponibilità per la Franciacorta e il Consorzio di tutela. Ringrazio Faccoli per l'attività e per i risultati che ha conseguito in questi ultimi tre anni e per la valenza nazionale e internazionale che il Consorzio ha raggiunto sotto la sua presidenza. Totale continuità di intenti e di principi, massima attenzione alla qualità dei prodotti, valorizzazione del Franciacorta, ulteriore impulso all'attività di vigilanza e tutela, particolare cura dell'unitarietà di intenti di tutti gli associati, ampia collaborazione del gruppo dirigente e impulso ai rapporti con le Istituzioni e gli Enti provinciali e regionali: questi i principali obiettivi che mi accingo a perseguire, con il consenso, la fiducia e la stima delle Aziende”.
Nel 2003 l'attività tecnica sarà orientata verso l'ottimizzazione della produzione, della resa e della qualità delle uve, in particolare dello Chardonnay, attraverso ricerche e prove tecniche in campo e in cantina e una continua attività di tutela, vigilanza e controllo. Per la promozione si punterà soprattutto alla valorizzazione del territorio produttivo - sostiene Adriano Baffelli, Direttore del Consorzio - e alla promozione del Franciacorta puntando sulla de-stagionalizzazione dei consumi, supportando l'immagine del prodotto con una crescente e incessante ricerca delle migliori caratteristiche tipologiche di questo vino raro e prezioso, attivando una interprofessionalità consortile in grado di valorizzare e sostenere alla produzione e al consumo quel valore aggiunto che ha il Franciacorta, liberando il consumatore dalla confusione che impera per i vini spumanti italiani.
“Un'attenzione particolare merita la valorizzazione del territorio e di tutti gli aspetti enoturistici - afferma il Vice Presidente Paolo Pizziol - che stanno riscuotendo sempre più interesse. Il Franciacorta ha dato e continua a dare impulso al turismo enogastronomico della nostra zona e questo risultato inconfutabile deve stimolarci a rafforzare questa sinergia della quale stiamo già riscontrando gli effetti benefici”.
In occasione dell'elezione del Presidente sono stati nominati anche i componenti del Comitato Esecutivo a ognuno dei quali è stata attribuita una precisa delega operativa.


Tosti Pinot Grigio spumante per le cene d'estate

A partire dal mese di Giugno sarà in vendita il Tosti Pinot Grigio Spumante. Gli amanti delle bollicine brut potranno provare questo spumante di qualità, l'unico in Italia ad essere ottenuto interamente dal vitigno di Pinot Grigio coltivato sulle colline dell'Oltrepò Pavese. Premiato nel 2002 dall'Assoenologi, è un prodotto che beneficia della natura particolarmente fresca del terreno di quella zona, che conferisce alle uve acidità e zuccheri in un equilibrio ideale.
Servito freddo, è ottimo come aperitivo o per accompagnare le cene della calda estate. Tosti Pinot Grigio Spumante, con il suo intenso profumo di frutta esotica con note mature di ananas, banana e lievito ed il suo gusto armonico e con finale fruttato, è particolarmente adatto per essere abbinato con antipasti di molluschi, crostacei, minestre, grigliate di carni bianche oppure con formaggi stagionati. Come tutti gli spumanti e vini Tosti, anche questo è un'idea regalo raffinata ed elegante. L'inconfondibile bottiglia con la nicchia al centro, è stata creata dal designer Giacomo Bersanetti. Concepita partendo dal riconosciuto valore simbolico della “Grande Madre”, archetipo fondamentale presente in tutte le religioni, può essere facilmente associata al corpo femminile e come tale contiene, protegge e preserva il prezioso contenuto. Fermentato naturalmente secondo il metodo Charmat ha una gradazione di 11,5% vol. Prezzo consigliato al pubblico € 4,50



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