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  Gusto DiVino Numero 117, Aprile 2013   
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Tecnica Enologica e Degustazione

La tecnologia, applicazione di una tecnica e di un metodo, consente di ottenere vini di maggiore qualità enologica, influendo inevitabilmente anche sulle caratteristiche sensoriali

 La tecnica e la tecnologia in vigna e in cantina sono argomenti che da tempo - da alcune decine di anni, forse da sempre - accendono gli animi degli appassionati di vino e dei produttori. Per alcuni la tecnica e la tecnologia sono considerate come la negazione assoluta del vino e della sua capacità di espressione, spesso associata, con disprezzo, al concetto di sofisticazione e alla peggiore industrializzazione del vino. Altri invece considerano la tecnologia in modo più pragmatico, riconoscendo a questa il fondamento della conoscenza e del progresso enologico, una via scientifica e ragionata per migliorare la qualità di un vino limitando, o eliminando completamente, i rischi della formazione di difetti e fattori negativi. Qualunque metodo o principio applicato all'opera dell'uomo può definirsi tecnica, anche in quei contesti dove questo termine è ampiamente criticato.


 

 Dal punto di vista etimologico, la parola “tecnica” ha un'origine decisamente nobile. Deriva dal greco téchne con il significato di arte, inteso come capacità dell'uomo di sapere fare attraverso l'applicazione e l'uso consapevole di norme che consentono la realizzazione di un'attività, sia di tipo pratico e manuale, sia di tipo intellettuale. In altre parole, definisce la capacità e l'espressività del talento dell'uomo in tutti gli ambiti nei quali interagisce, natura compresa, vino compreso. Anche la parola tecnologia deriva dal greco e precisamente della parola téchne alla quale si aggiunge logos, che significa discorso, pertanto il suo significato compiuto è “esposizione tematica di un'arte”. La tecnologia, nel senso più ampio, è la definizione dell'insieme di regole e metodi che costituiscono scientificamente e artisticamente una materia, consentendone non solo la comprensione ma anche la consapevole attuazione e applicazione.

 Il 1900 è stato senza ombra di dubbio il secolo che ha maggiormente contribuito alla tecnologia enologica. Grazie infatti all'impiego di tecniche e conoscenze, che il progresso e la scienza rendevano disponibili anche in altri ambiti, si sono compresi in modo scientifico e metodico i fenomeni che consentono la produzione di vino e le loro interazioni. Questo straordinario cammino inizia poco dopo la metà del 1800, quando il grande scienziato francese Louis Pasteur - fra il 1861 e il 1862 - spiega per la prima volta e in modo scientifico, il processo della fermentazione alcolica identificando l'attività dei lieviti. I suoi fondamentali studi sulla microbiologia hanno anche consentito di comprendere le ragioni e i rimedi per molti dei difetti che si riscontravano nel vino. Per onore di completezza, va ricordato anche il grande contributo di Louis Pasteur nella produzione della birra, i quali studi e l'applicazione delle medesime scoperte, gli hanno consentito di spiegare i fenomeni chimici, fisici e biologici della produzione del vino.

 Prima delle scoperte di Louis Pasteur, la produzione di vino era prevalentemente fatta dell'applicazione di metodi empirici e tradizionalmente affidabili dal punto di vista enologico, frutto di esperienze e osservazioni del passato. Questi metodi erano infatti applicati in funzione della loro “storica” e comprovata efficacia, tuttavia non si conoscevano, o non erano completamente compresi, i principi che ne determinavano l'efficacia nel vino. Basti pensare, ad esempio, alla parola “fermentazione”, che deriva dal latino fervere, con il significato di “bollire”, pertanto, in tempi passati, la “fermentazione” era considerata una sorta di “ebollizione”. La ragione deriva dall'osservazione del mosto in fermentazione che ricorda il tumulto dell'acqua in ebollizione, ulteriormente rafforzato dal fatto che durante questo processo il mosto si scalda. Oggi sappiamo, anche grazie a Louis Pasteur, che il mosto non bolle affatto e che il tumulto non è altro che il risultato dell'attività biologica dei lieviti. Ancora oggi la fermentazione alcolica del mosto è talvolta indicata con il termine “ebollizione”, più precisamente, si dice che il “mosto bolle”.


La botte è uno dei tanti strumenti usati dalla
tecnologia enologica. Usato in modo scorretto può stravolgere il carattere di un
vino
La botte è uno dei tanti strumenti usati dalla tecnologia enologica. Usato in modo scorretto può stravolgere il carattere di un vino

 Il vino è innegabilmente il prodotto della tecnica, espressione del talento e dell'arte dell'uomo con la fondamentale e insostituibile collaborazione della Natura e dell'ambiente. Senza la tecnica, senza la conoscenza dei metodi enologici e viticolturali, di qualunque natura e forma, non esisterebbe né il vino né qualunque altra espressione dell'ingegno dell'uomo. Anche i gesti romantici e tradizionali, che vogliono ricondursi a pratiche naturali, sono il frutto della tecnica e della sua applicazione. Ogni qualvolta l'uomo interagisce con i processi naturali, dalla vigna alla bottiglia, non fa altro che attuare un metodo e una tecnica, scientifica o empirica, non fa differenza. Il fattore discriminante, va da sé, è il modo con il quale si usa la tecnica, il confine fra il ragionevole e irrinunciabile uso oppure l'abuso. Un concetto che vale per ogni cosa senza eccezione: sono l'uso e l'abuso a rappresentare la bontà, l'onestà e la correttezza delle cose, dei pensieri, dei comportamenti.

 Ricordando, in ogni caso, che il vino non esiste in natura e che è il risultato del fondamentale intervento dell'uomo, interagendo con la Natura e il territorio, qualunque tecnica impiegata per la produzione del nettare di Bacco influisce nel profilo organolettico del vino. Dall'aspetto del vino fino alle sensazioni che si continuano a percepire in bocca dopo la deglutizione, la misura e la modalità di intervento tecnico da parte dell'uomo hanno la capacità di plasmare ogni singolo aspetto sensoriale del vino. Come si coltiva la vigna, come si pota la vite, gli interventi in vigna, come e quando si vendemmia dell'uva, come si pigia l'uva e si fermenta il mosto, come si travasa e si imbottiglia, come si serve il vino, sono tutti esempi dell'uso di tecniche che inevitabilmente influiscono sulle qualità organolettiche del vino e come queste sono percepite dagli organi di senso. Si potrebbe erroneamente credere che il vino è puramente tecnica e questo sarebbe del tutto errato. Il vino non è solo tecnica: è soprattutto il risultato della sensibilità, moralità, onestà, cultura e correttezza del produttore e di come e quanto usa ogni singola tecnica nel rispetto della Natura, la vigna e l'ambiente.

 La tecnica è lo strumento con il quale l'uomo interagisce con i processi di coltivazione della vite e della produzione del vino. La tecnica, infatti, fornisce gli strumenti essenziali che consentono di prevenire le malattie della vite e la formazione o la cura di difetti nel vino. La natura, certamente, svolge un ruolo insostituibile e irripetibile, ma è la tecnica che consente di rivelarla e di farla esprimere nel vino. Ogni tecnica, infatti, ha il potere di plasmare il vino verso un determinato stile di espressione e, nonostante molte di queste siano necessarie alla sua stabilizzazione, finiscono inevitabilmente a modificare il profilo organolettico. Definire il confine fra l'uso e l'abuso della tecnica e della tecnologia è estremamente difficile e inutile, poiché questo è strettamente legato alla filosofia e al credo dei produttori e dei consumatori. A titolo di esempio, l'uso dei cosiddetti lieviti selezionati è considerato da alcuni come pratica sana per il vino di qualità, per altri è visto, non solo come l'esatto contrario, ma anche come segno di sofisticazione e omologazione.

 I lieviti, non c'è dubbio, contribuiscono in modo sostanziale alle caratteristiche organolettiche del vino e, indipendentemente dal fatto che siano usati quelli selezionati o quelli presenti naturalmente nella buccia dell'uva, la loro attività è fortemente condizionata da fattori tecnici che si verificano in cantina. Com'è noto, il Saccharomyces Cerevisiae è la specie di lievito maggiormente responsabile della fermentazione alcolica del vino. Non è l'unica specie, ovviamente, ma è quella che si cerca di favorire durante la fermentazione alcolica. Il risultato della fermentazione è opera di diverse specie, soprattutto nel caso si decida di non usare i lieviti selezionati che sono costituiti esclusivamente dal Saccharomyces Cerevisiae. Questa specie di lievito è naturalmente presente nella buccia dell'uva, ma anche nell'aria, esattamente come qualunque altra specie di lievito. Uno dei fattori tecnici che determina l'attività dei lieviti, di qualunque specie, è la temperatura. Il controllo della temperatura, tecnica ampiamente impiegata in enologia, sia dai produttori naturali sia da quelli industriali, ha il potere di alterare fortemente l'attività dei lieviti, operando - di fatto - una selezione, indirizzando il profilo sensoriale verso uno specifico carattere.

 L'anidride solforosa, ampiamente utilizzata non solo in enologia ma anche nell'industria alimentare, è un altro degli elementi fortemente criticati nel mondo del vino. Premesso che questo elemento chimico è naturalmente prodotto durante la fermentazione alcolica - nella misura variabile da 6 a 40mg per litro, a seconda del tipo di lievito e delle condizioni enologiche - è bene ricordare che l'eccesso può provocare disturbi alla salute. L'anidride solforosa nel vino offre comunque degli innegabili vantaggi, anche dal punto di vista sensoriale. Va infatti ricordato che l'anidride solforosa, oltre a offrire una buona protezione al vino, rendendolo più stabile, nella giusta misura aiuta l'espressione dei profumi del vino. Come già detto, l'eccesso di anidride solforosa, oltre a provocare disturbi alla salute, soprattutto nei soggetti più sensibili, stravolge il vino con un evidente odore di zolfo, distruggendo completamente la qualità olfattiva e gustativa.

 Sempre ricordando che esiste una differenza innegabilmente sostanziale fra l'uso e l'abuso, fra onestà e disonestà, va ricordato che, a livello tecnico, il vino può essere corretto e, in un certo senso, plasmato a seconda dello stile che si intende ottenere. In cantina, il vino può essere corretto sotto ogni aspetto organolettico, dalla vista al gusto, non esiste aspetto enologico che non si possa correggere. Va detto, per chiarezza, che sebbene in cantina si possono spesso compiere miracoli, è innegabile che da uve di qualità è più semplice ottenere un grande vino: in questo caso l'intervento dell'uomo e della tecnologia può, eventualmente, distruggere e plagiare il grande patrimonio offerto da Madre Natura. Dove l'abuso della tecnologia può soccorrere abilmente, è nel caso di uve di mediocre o pessima qualità: nonostante non sia comunque possibile, in questo caso, ottenere un grande vino, di certo può essere notevolmente migliorato e reso migliore di quanto non potrebbe essere.

 Acidità e astringenza, per esempio, possono essere corretti in cantina sia nel caso di carenza sia per motivi di eccesso. Non solo, anche la carenza di zucchero nel mosto può essere corretto, sia aggiungendo del mosto concentrato (in certi paesi, ma non in Italia, è consentita anche l'aggiunta di zucchero) sia eliminando l'eccesso, che porterebbe a una produzione eccessiva di alcol. Per chiarezza, va detto che queste correzioni sono ammesse per legge, pertanto - almeno dal punto di vista legale - non si può parlare di sofisticazione, ma di pratiche enologiche correttive. In ogni caso, questo genere di interventi influiscono in modo sostanziale sulle qualità organolettiche del vino, sull'equilibrio e la percettibilità di ogni singolo stimolo. Operando questo tipo di correzioni, è possibile stravolgere completamente la natura e il carattere di un vino. Si potrebbe considerare come una sorta di “trucco” applicato con lo scopo di nascondere delle imperfezioni e delle carenze, spesso frutto di una viticoltura errata o poco rispettosa per la vigna e l'ambiente, o nel caso di annate particolarmente sfavorevoli.

 Lo stesso principio si applica all'uso della botte e dei contenitori di legno. Precisando che la botte è un prezioso strumento per la produzione di vino, il suo abuso, per meglio dire, il suo uso scorretto, ha la capacità di stravolgere le qualità organolettiche di un vino. Va detto che non tutte le uve, non tutti i territori, sono adatti all'uso della botte o di certi tipi di botte. Innanzitutto, il vino deve essere stato prodotto con lo scopo di sostenere la maturazione in botte, una scelta che è fortemente condizionata dalle pratiche viticolturali e dalle varietà di uva. Il filtraggio - operazione meccanica che consente l'eliminazione di sostanze solide, anche con lo scopo di evitare sedimenti in bottiglia, non sempre graditi dai consumatori - se è vero che restituisce un vino biologicamente più stabile e dall'aspetto impeccabile, può alterare le qualità organolettiche. Il filtraggio, a seconda del suo “rigore” spoglia, di fatto, il vino di sostanze che possono rappresentare un fattore caratterizzante, sia nei profumi, sia nel sapore.

 






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I Vini del Mese


 

Legenda dei punteggi

Sufficiente    Abbastanza Buono    Buono
Ottimo    Eccellente
Vino eccellente nella sua categoria Vino eccellente nella sua categoria
Vino con buon rapporto qualità/prezzo Vino con buon rapporto qualità/prezzo
I prezzi sono da considerarsi indicativi in quanto possono subire variazioni a seconda del paese
e del luogo in cui vengono acquistati i vini




Langhe Rosso 2009, Mossio (Piemonte, Italia)
Langhe Rosso 2009
Mossio (Piemonte, Italia)
Uvaggio: Barbera (40%), Nebbiolo (40%), Dolcetto (20%)
Prezzo: € 15,50 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Questo Langhe Rosso si presenta con un colore rosso rubino intenso e sfumature rosso rubino, poco trasparente. Al naso rivela aromi intensi, puliti, gradevoli, raffinati ed eleganti che si aprono con note di amarena, prugna e viola appassita seguite da aromi di mirtillo, mora, vaniglia, lampone, tabacco, cioccolato, rosa appassita, macis e mentolo. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco giustamente tannico e comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole freschezza. Il finale è persistente con ricordi di amarena, prugna e mirtillo. Questo Langhe Rosso matura per 12 mesi in botte.
Abbinamento: Carne arrosto, Brasati e stufati di carne, Formaggi stagionati



Dolcetto d'Alba Bricco Caramelli 2011, Mossio (Piemonte, Italia)
Dolcetto d'Alba Bricco Caramelli 2011
Mossio (Piemonte, Italia)
Uvaggio: Dolcetto
Prezzo: € 11,50 Punteggio:
Dolcetto d'Alba Bricco Caramelli si presenta con un colore rosso rubino cupo e sfumature rosso porpora, poco trasparente. Al naso rivela aromi intensi, puliti, gradevoli, raffinati ed eleganti che si aprono con note di ciliegia, mora e prugna seguite da aromi di violetta, lampone, fragola, ciclamino, mirtillo, pesca, mandorla, geranio e anice. In bocca ha ottima corrispondenza con il naso, un attacco giustamente tannico e comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole freschezza. Il finale è molto persistente con lunghi ricordi di ciliegia, prugna e mora. Dolcetto d'Alba Bricco Caramelli matura in vasche d'acciaio.
Abbinamento: Salumi, Pasta con carne e funghi, Carne bianca arrosto, Carne saltata



Arquata Rosso 2006, Adanti (Umbria, Italia)
Arquata Rosso 2006
Adanti (Umbria, Italia)
Uvaggio: Cabernet Sauvignon (40%), Merlot (40%), Barbera (20%)
Prezzo: € 13,50 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Arquata Rosso si presenta con un colore rosso rubino intenso e sfumature rosso granato, poco trasparente. Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli, raffinati ed eleganti che si aprono con note di amarena, ribes e viola appassita seguite da aromi di mirtillo, prugna, vaniglia, tabacco, cioccolato, cannella, macis ed eucalipto. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco tannico e comunque equilibrato dall'alcol, corpo pieno, sapori intensi, piacevole. Il finale è persistente con ricordi di amarena, ribes e prugna. Arquata Rosso matura in botte e barrique per 24 mesi seguiti da 6 mesi di affinamento in bottiglia.
Abbinamento: Selvaggina, Carne arrosto, Stufati e brasati di carne, Formaggi stagionati



Sagrantino di Montefalco Il Domenico 2006, Adanti (Umbria, Italia)
Sagrantino di Montefalco Il Domenico 2006
Adanti (Umbria, Italia)
Uvaggio: Sagrantino
Prezzo: € 27,00 Punteggio:
Sagrantino di Montefalco Il Domenico si presenta con un colore rosso rubino intenso e sfumature rosso granato, poco trasparente. Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli, raffinati ed eleganti che si aprono con note di mora, prugna e amarena seguite da aromi di violetta, mirtillo, vaniglia, tabacco, cioccolato, macis, cuoio, pepe rosa e mentolo. In bocca ha ottima corrispondenza con il naso, un attacco tannico e comunque equilibrato dall'alcol, corpo pieno, sapori intensi, piacevole. Il finale è molto persistente con lunghi ricordi di mora, prugna e amarena. Sagrantino di Montefalco Il Domenico matura in botte per 30 mesi a cui seguono 24 mesi di affinamento in bottiglia.
Abbinamento: Selvaggina, Carne arrosto, Brasati e stufati di carne, Formaggi stagionati



Merlot 2005, Castello delle Regine (Umbria, Italia)
Merlot 2005
Castello delle Regine (Umbria, Italia)
Uvaggio: Merlot
Prezzo: € 33,00 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Questo Merlot si presenta con un colore rosso rubino cupo e sfumature rosso granato, poco trasparente. Al naso rivela aromi intensi, puliti, gradevoli, raffinati ed eleganti che si aprono con note di ribes, amarena e prugna seguite da aromi di mirtillo, violetta, vaniglia, cioccolato, caffè, tabacco, macis, pepe rosa ed eucalipto. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco tannico e comunque equilibrato dall'alcol, corpo pieno, sapori intensi, piacevole morbidezza. Il finale è persistente con ricordi di ribes, amarena e prugna. Questo Merlot matura in barrique per 12 mesi a cui seguono 24 mesi di affinamento in bottiglia.
Abbinamento: Selvaggina, Stufati e brasati di carne, Carne arrosto, Formaggi stagionati



Selezione del Fondatore 2004, Castello delle Regine (Umbria, Italia)
Selezione del Fondatore 2004
Castello delle Regine (Umbria, Italia)
Uvaggio: Sangiovese Grosso
Prezzo: € 22,00 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Selezione del Fondatore si presenta con un colore rosso rubino intenso e sfumature rosso granato, poco trasparente. Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli, raffinati ed eleganti che si aprono con note di amarena, prugna e viola appassita seguite da aromi di mora, mirtillo, vaniglia, tabacco, cioccolato, cannella, cuoio, liquirizia, macis e mentolo. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco giustamente tannico e comunque equilibrato dall'alcol, corpo pieno, sapori intensi, piacevole. Il finale è persistente con ricordi di amarena, prugna e mirtillo. Selezione del Fondatore matura per 18 mesi in barrique a cui seguono 36 mesi di affinamento in bottiglia.
Abbinamento: Selvaggina, Carne arrosto, Brasati e stufati di carne, Formaggi stagionati



Metodo Classico P.Nero Rosé Extra Brut 2010, La Fusina (Piemonte, Italia)
Metodo Classico P.Nero Rosé Extra Brut 2010
La Fusina (Piemonte, Italia)
Uvaggio: Pinot Nero
Prezzo: € 18,00 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Metodo Classico P.Nero Rosé Extra Brut si presenta con un colore rosa ciliegia chiaro e sfumature rosa ciliegia, trasparente, perlage fine e persistente. Al naso denota aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di ciliegia, lampone e fragola seguite da aromi di mela, lievito, mandarino e ciclamino. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco fresco ed effervescente, comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole. Il finale è persistente con ricordi di ciliegia, lampone e fragola. Metodo Classico P.Nero Rosé Extra Brut rifermenta in bottiglia sui propri lieviti per oltre 9 mesi.
Abbinamento: Pasta e risotto con funghi e pesce, Carne bianca saltata, Latticini



Dogliani Superiore Cavagné 2010, La Fusina (Piemonte, Italia)
Dogliani Superiore Cavagné 2010
La Fusina (Piemonte, Italia)
Uvaggio: Dolcetto
Prezzo: € 10,00 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Dogliani Superiore Cavagné si presenta con un colore rosso rubino intenso e sfumature rosso rubino, poco trasparente. Al naso denota aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di ciliegia, prugna e violetta seguite da aromi di lampone, mirtillo, geranio e mora. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco giustamente tannico e comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole freschezza. Il finale è persistente con ricordi di ciliegia, prugna e lampone. Dogliani Superiore Cavagné matura per 12 mesi in vasche d'acciaio a cui seguono 6 mesi di affinamento in bottiglia.
Abbinamento: Paste ripiene, Carne saltata con funghi, Carne alla griglia



Rosso di Montalcino 2010, Mastrojanni (Toscana, Italia)
Rosso di Montalcino 2010
Mastrojanni (Toscana, Italia)
Uvaggio: Sangiovese
Prezzo: € 15,00 Punteggio:
Questo Rosso di Montalcino si presenta con un colore rosso rubino brillante e sfumature rosso rubino, abbastanza trasparente. Al naso rivela aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di amarena, prugna e violetta seguite da aromi di mirtillo, lampone, vaniglia, geranio, carruba e ciclamino. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco giustamente tannico e comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole freschezza e morbidezza. Il finale è persistente con ricordi di amarena, prugna e lampone. Questo Rosso di Montalcino matura in botte per 7 mesi a cui seguono 3 mesi di affinamento in bottiglia.
Abbinamento: Paste ripiene, Carne alla griglia, Carne arrosto



Brunello di Montalcino Vigna Loreto 2007, Mastrojanni (Toscana, Italia)
Brunello di Montalcino Vigna Loreto 2007
Mastrojanni (Toscana, Italia)
Uvaggio: Sangiovese
Prezzo: € 45,00 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Brunello di Montalcino Vigna Loreto si presenta con un colore rosso rubino brillante e sfumature rosso arancio, abbastanza trasparente. Al naso denota aromi intensi, puliti, gradevoli, raffinati ed eleganti che si aprono con note di amarena, prugna e violetta seguite da aromi di mirtillo, lampone, mora, vaniglia, cacao, liquirizia, macis, cannella, tabacco e mentolo. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco giustamente tannico e comunque equilibrato dall'alcol, corpo pieno, sapori intensi, piacevole freschezza. Il finale è persistente con ricordi di amarena, prugna e mora. Brunello di Montalcino Vigna Loreto matura per 36 mesi in botte a cui seguono 8 mesi di affinamento in bottiglia.
Abbinamento: Selvaggina, Carne arrosto, Brasati e stufati di carne, Formaggi stagionati



Lambrusco Brut, Lusvardi (Emilia Romagna, Italia)
Lambrusco Brut
Lusvardi (Emilia Romagna, Italia)
Uvaggio: Lambrusco Salamino, Lambrusco Grasparossa
Prezzo: € 8,00 Punteggio:
Questo Lambrusco Brut si presenta con un colore un colore rosso rubino brillante e sfumature rosso rubino, abbastanza trasparente, perlage fine e persistente. Al naso esprime aromi intensi, puliti e gradevoli che si aprono con note di ciliegia, prugna e mirtillo seguite da aromi di lampone, fragola, mora e violetta. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco effervescente e giustamente tannico, comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole freschezza. Il finale è persistente con ricordi di ciliegia, prugna e mirtillo. Lambrusco Brut fermenta in autoclave.
Abbinamento: Affettati, Pasta e risotto con carne, Carne bianca saltata, Latticini



Lambrusco Grato, Lusvardi (Emilia Romagna, Italia)
Lambrusco Grato
Lusvardi (Emilia Romagna, Italia)
Uvaggio: Lambrusco Salamino, Lambrusco Grasparossa
Prezzo: € 9,00 Punteggio: Vino eccellente nella sua categoria
Lambrusco Grato si presenta con un colore rosso rubino intenso e sfumature rosso rubino, poco trasparente, perlage fine e persistente. Al naso rivela aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di ciliegia, mora e prugna seguite da aromi di lampone, lievito, violetta, rosa e fragola. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco giustamente tannico ed effervescente, comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole freschezza. Il finale è persistente con ricordi di ciliegia, mora e prugna. Lambrusco Grato rifermenta in bottiglia sui propri lieviti e non subisce sboccatura.
Abbinamento: Paste ripiene, Carne saltata, Formaggi



Valpolicella Ripasso Col de la Bastia 2009, Fattori (Veneto, Italia)
Valpolicella Ripasso Col de la Bastia 2009
Fattori (Veneto, Italia)
Uvaggio: Corvina (65%), Corvinone (15%), Rondinella (10%), Altre Uve (10%)
Prezzo: € 28,00 Punteggio:
Valpolicella Ripasso Col de la Bastia si presenta con un colore rosso rubino intenso e sfumature rosso rubino, poco trasparente. Al naso rivela aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di amarena, mora e violetta seguite da aromi di mirtillo, prugna, vaniglia, tabacco, cioccolato, macis, cannella e mentolo. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco giustamente tannico e comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole. Il finale è persistente con ricordi di amarena, mora e prugna. Valpolicella Ripasso Col de la Bastia matura in botte.
Abbinamento: Carne arrosto, Stufati e brasati di carne con funghi, Carne alla griglia



Amarone della Valpolicella 2007, Fattori (Veneto, Italia)
Amarone della Valpolicella 2007
Fattori (Veneto, Italia)
Uvaggio: Corvina (65%), Corvinone (15%), Rondinella (10%), Altre Uve (10%)
Prezzo: € 50,00 Punteggio:
Questo Amarone della Valpolicella si presenta con un colore rosso rubino intenso e sfumature rosso granato, poco trasparente. Al naso rivela aromi intensi, puliti, gradevoli, raffinati ed eleganti che si aprono con note di mora, amarena e prugna seguite da aromi di viola appassita, mirtillo, tabacco, vaniglia, cioccolato, cannella, macis, cuoio e mentolo. In bocca ha ottima corrispondenza con il naso, un attacco tannico e comunque equilibrato dall'alcol, corpo pieno, sapori intensi, piacevole morbidezza. Il finale è molto persistente con lunghi ricordi di mora, prugna e amarena. Questo Amarone della Valpolicella matura per 36 mesi in botte.
Abbinamento: Selvaggina, Brasati e stufati di carne, Carne arrosto, formaggi stagionati



Inzolia 2012, Cantine Barbera (Sicilia, Italia)
Inzolia 2012
Cantine Barbera (Sicilia, Italia)
Uvaggio: Inzolia
Prezzo: € 7,00 Punteggio:
Questa Inzolia si presenta con un colore giallo verdolino brillante e sfumature giallo verdolino, molto trasparente. Al naso esprime aromi intensi, puliti e gradevoli che si aprono con note di pera, pesca e ananas seguite da aromi di mela, ginestra e susina. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco fresco e comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole. Il finale è persistente con ricordi di mela, pera e pesca. Questa Inzolia matura in vasche d'acciaio.
Abbinamento: Pesce fritto, Risotto con pesce, Pesce saltato



La Bambina 2012, Cantine Barbera (Sicilia, Italia)
La Bambina 2012
Cantine Barbera (Sicilia, Italia)
Uvaggio: Nero d'Avola
Prezzo: € 7,00 Punteggio:
La Bambina si presenta con un colore rosa buccia di cipolla brillante e sfumature rosa buccia di cipolla, trasparente. Al naso denota aromi intensi, puliti e gradevoli che si aprono con note di ciliegia, lampone e mora seguite da aromi di fragola, ciclamino e susina. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco fresco e comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi, piacevole. Il finale è persistente con ricordi di ciliegia, lampone e mora. La Bambina matura in vasche d'acciaio.
Abbinamento: Antipasti di carne e pesce, Pasta con pesce, Carne saltata, Pesce stufato






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