Castel De Paolis è certamente una delle più alte espressioni dell'enologia del Lazio, da sempre dedita alla rivalutazione dei vini locali - Frascati, su tutti - oltre ad avere svolto un prezioso e meticoloso lavoro di ricerca iniziato nel 1985 grazie al fondamentale contributo del prof. Attilio Scienza. Un evento dedicato alle eccellenze enologiche del Lazio e che ha visto protagonisti i vini di Castel De Paolis, celebre ovunque nel mondo, non solo per gli eccellenti Frascati, ma - in particolare - Donna Adriana, I Quattro Mori e Muffa Nobile. Alla serata hanno preso parte Fabrizio e Alessandra Santarelli, proprietari di Castel De Paolis, occasione speciale che ha certamente consentito ai partecipanti di conoscere l'espressione più nobile e qualitativa del Lazio. Fabrizio Santarelli ha infatti condotto i partecipanti alla scoperta della sua cantina e alle peculiarità dei sei vini proposti in degustazione in occasione dell'evento, soffermandosi - in particolare - sul fondamentale lavoro di ricerca che ha consentito alla cantina di Grottaferrata di raggiungere la vetta dell'Olimpo dell'enologia del Lazio e d'Italia. L'evento inizia con il Frascati Campo Vecchio 2017, decisamente un vino bianco di enorme personalità e che, senza dubbio, offre una chiave di lettura ben diversa e distante rispetto al livello qualitativo espresso da questo territorio, confermandone tuttavia le enormi potenzialità e la storica vocazione viticolturale. Si prosegue con il Frascati Superiore 2017, nel quale si esprime magnificamente l'eleganza della Malvasia Puntinata del Lazio, offrendo al calice una mirabile pulizia di aromi oltre che di struttura ben equilibrata da una piacevole freschezza. Si passa quindi a Donna Adriana 2016 - vino bandiera di Castel De Paolis e Cinque Diamanti DiWineTaste - nel quale il Viognier si unisce alla Malvasia Puntinata del Lazio, totalmente vinificato in vasche d'acciaio. Vino di comprovata qualità, Donna Adriana unisce eleganza e impeccabile equilibrio a una persistenza gusto-olfattiva di strepitosa lunghezza, un bianco che si colloca ai vertici dell'enologia italiana per l'impeccabile pulizia e i richiami netti delle due varietà con le quali è prodotto. La serata continua con i due rossi di Castel De Paolis, iniziando dal Campo Vecchio Rosso 2015, nel quale il Syrah si unisce alla regina delle uve rosse autoctone del Lazio, il Cesanese, oltre a una piccola quota di Sangiovese e Montepulciano. Maturato in parte in barrique, Campo Vecchio Rosso conferma lo stile enologico di Castel De Paolis, coniugando struttura e carattere a piacevolezza ed equilibrio, vino di straordinaria versatilità anche in ambito anogastromonico. Il quinto vino della serata è stato I Quattro Mori 2013 - in onore alle quattro uve che lo compongono - frutto dell'unione di Syrah, Cabernet Sauvignon, Merlot e Petit Verdot, maturato in barrique. Vino rosso emblematico di Castel De Paolis, I Quattro Mori è vino capace di emozionare sia per la potenza sia per la suadente morbidezza, nel quale le quattro varietà trovano piena espressione e riconoscibilità. L'evento si conclude con un altro vino emblema della cantina di Grottaferrata - Muffa Nobile 2016 - nel quale si incontrano Sémillon, Sauvignon Blanc e Malvasia Puntinata del Lazio, impreziosite dal nobile contributo della Botrytis Cinerea. Vino affascinante e di enorme eleganza, Muffa Nobile è stato il degno coronamento di una serata esclusiva e speciale che ha certamente consentito di scoprire la vetta qualitativa dell'enologia laziale e interpretata da Castel De Paolis. La degustazione sensoriale dei vini è stata condotta da Antonello Biancalana - editore di DiWineTaste - che ha curato, come di consueto, l'ideazione dei piatti proposti in abbinamento con i vini di Castel De Paolis.
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