Una perla dell'enologia italiana. Il Moscato di Terracina, prodotto nell'omonima ed emergente area a Denominazione d'Origine Controllata del Lazio, si sta affermando sia per i suoi affascinanti e strepitosi profumi, sia per la sua versatilità enologica. Questo evento - dedicato al profumatissimo vino laziale - ha infatti confermato la capacità di quest'uva nell'interpretazione dei diversi stili enologici, grazie ai vini della cantina Sant'Andrea di Terracina, in provincia di Latina. Le meraviglie del Moscato di Terracina sono state raccontate ai lettori di DiWineTaste da Andrea Pandolfo - titolare, insieme al padre, della cantina Sant'Andrea - il quale si è soffermato sulla storia di quest'uva e della cantina, illustrando, per ogni singolo vino, le differenze e le qualità viticolturali ed enologiche. Una serata che ha infatti visto come protagonisti ben cinque vini da Moscato di Terracina prodotti in stili diversi, dalle bollicine al dolce prodotto con uve appassite. Unico "estraneo" della serata, ma ampiamente apprezzato dai partecipanti, un vino rosso frutto dell'unione di Merlot e Cesanese. L'evento inizia con Oppidum Brut 2017, prodotto con il metodo Charmat così da preservare l'esuberante aromaticità del Moscato di Terracina. Vino di piacevole effervescenza capace di introdurre perfettamente il mondo dei profumi di quest'uva aromatica. Si procede quindi con uno dei vini più rappresentativi della cantina Sant'Andrea - Moscato di Terracina Secco Oppidum 2018, degustato in anteprima in occasione di questo evento - vino di raffinata eleganza e nel quale si percepisce nettamente il profilo aromatico prevalentemente espresso da frutti, anche tropicali. Il terzo vino, senza ombra di dubbio, è stato il protagonista assoluto di questa serata, offrendo ai partecipanti qualità sensoriali di enorme complessità e classe, frutto anche del tempo e della magia che si verifica nelle colline di Terracina. Nei calici è stato infatti versato il Moscato di Terracina HUM 2014, maturato in vasche d'acciaio. Questo vino offre infatti una nuova visione delle potenzialità del Moscato di Terracina che - a distanza di quasi cinque anni - regala al naso profumi di enorme complessità e nei quali si percepiscono ampie sensazioni di erbe aromatiche tipiche del mediterraneo, con aromi di frutta complessi e pieni. Anche all'assaggio HUM 2014 rivela la sua enorme personalità, una struttura che generalmente non si riconosce ai vini prodotti con Moscato, ricco e pieno, è certamente la migliore etichetta prodotta dalla cantina Sant'Andrea. Il quarto vino concede una pausa dagli inebrianti profumi del Moscato di Terracina, colorando i calici di rosso intenso. Sogno 2013 - unico vino rosso della serata - è prodotto dall'unione di Merlot e Cesanese, maturato in botte e barrique, coniuga perfettamente le qualità delle due uve, regalando un vino di personalità, interpretato fra la morbidezza della celebre uva francese e il tocco fresco e speziato della rossa laziale. Si procede quindi con lo stile più tipico della denominazione - il Moscato di Terracina Amabile Templum 2018 - nel quale la dolcezza comincia a essere ben percettibile in bocca, offrendo l'opportunità di piacevoli abbinamenti con i dessert. Templum non tradisce la carica aromatica del Moscato di Terracina, ricco di profumi di frutti a polpa gialla e tropicale. L'evento si conclude con il Moscato di Terracina Passito Capitolium 2015, prodotto con l'omonima uva appassita e poi vinificato in vasche d'acciaio. Suadente, di ottimo equilibrio fra freschezza e dolcezza, Capitolium ha offerto l'ulteriore prova della versatilità del Moscato di Terracina, in un crescendo di profumi e innegabile eleganza. La degustazione dei vini è stata condotta, come di consueto, da Antonello Biancalana, editore di DiWineTaste, che ha inoltre curato l'ideazione dei piatti proposti in abbinamento con i vini della cantina Sant'Andrea.
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